1989

Ad interrompere i sogni del bambino Savastano ci pensa la vita, e la cassa integrazione di suo padre. Carmine Savastano, invertendo il trend dell’emigrazione, trasferisce la famiglia al Sud per trovare lavoro. Diviene così distributore di Big Babol per la provincia di Caserta. Spaesato dal nuovo mondo e dall’assenza degli storici amici, Enzo si rassegna ad un’adolescenza banale, fatta di sensi di colpa e rammarichi. Quando tutto sembra perso, però, di ritorno da una vacanza ad Agropoli gli appare Lello Sorice Junior in tutto il suo splendore. Il guru del sassofono, consiglia al piccolo di non mollare mai, anticipando di vent’anni la banalità dei talent show. Come se non bastasse, gli consegna un paio d’occhiali da sole fucsia, perché se ne serva nel corso della proficua carriera. Da quel momento Enzo non se ne dissocerà mai più.

1985

Enzo, che pure aveva sperimentato le sue doti canore in maniera privata, esordisce in pubblico durante una recita scolastica, interpretando Zappatore, piece teatrale portata al successo da Mario Merola. Oltre ogni aspettativa, il piccolo Savastano ottiene 29 minuti di applausi, stracciando ogni record precedente. In quell’occasione, i suoi genitori, spinti dal preside Nico Picchicola (vincitore di “Un Disco per l’Estate 77”, poi prestato alla pubblica istruzione) decidono di avviarlo alla carriera musicale. Ma quale pigmalione può fare al caso suo?

1991

Strabiliante enfant prodige, si diploma in pianoforte e canto lirico a soli 11 anni. “È l’erede naturale di Placido Domingo”, scriverà l’Eco di Acerra, recensendo una serata di beneficenza in cui Enzo si esibisce. I professionisti della qualità non se lo lasciano sfuggire. Umberto Smaila lo invita in trasmissione su Italia 1. L’acuto di “E lucean le stelle”, segna il picco massimo d’ascolti del programma. Tre mesi dopo arriva la telefonata del maestro Jean Francois Latrance, direttore dell’Operà di Parigi. Un contratto da trenta milioni al mese spinge la famiglia Savastano ad investire sul talento di Enzo e ad abbandonare il redditizio mondo delle BigBabol. Parigi viene sommersa dalla sua notorietà. Chiunque pretende di applaudire la sua Traviata recitata in sei lingue differenti. La stampa loporta in trionfo. Il pubblico lo osanna.

1998

Nel 1998, però, la vita di Enzo Savastano cambia completamente rotta. Sua sorella Assunta conosce e sposa Nicola Tanfo Junior, un pezzo grosso della neomelodia. L’esperimento puramente ludico di fondere la lirica colta con la musica popolare napoletana diviene la chiave dilettura di un nuovo Enzo Savastano. È il 2000 quando esce il singolo “Traditore fino a un certo punto”. Il brano è subito un cult. Doppio disco di platino, incisione in undici lingue per il mercato estero e featuring con Rihanna. La parabola ascendente di Enzo cresce sempre di più. Dopo una tournee nelle tavole calde del Mozambico, della Colombia e del Trentino Alto Adige, Savastano torna a Napoli per il concerto di Capodanno 2003. 120.000 spettatori paganti, 5 televisioni collegate da tutto il mondo e il messaggio introduttivo di Benedetto XVI che augura una buona serata all’insegna della musica d’autore.

2015

Lo chiama la politica nella persona di Luigi De Magistris. Ma l’idillio dura poco. Sarà in carica, infatti, per sole quindici ore come Assessore alla Cultura. Esterrefatto dalla burocrazia, rinuncia all’incarico e declina un successivo invito a candidarsi tra le fila di Forza Italia. Berlusconi in persona lo invita a cena nella sua villa di Arcore, provando a convincerlo con la migliore fauna femminile a sua disposizione. Ma Savastano non cede. In compenso quella stessa sera trova l’amore. Romina Algida, proprietaria dell’omonima multinazionale del gelato, scalda il cuore diEnzo deviandolo verso il matrimonio. Le emozioni di questo grande passo vengono sintetizzate nel singolo “Mutui a rendere”, che anticipa l’ultimo album “Citofonare Savastano”, in vetta alle classifiche prima ancora di uscire. Si trasferisce quindi nel cuore del Sannio per cercare l'ispirazione e la gradazione di vino giusta che lo accompagni verso il prossimo lavoro discografico.

1980

Enzo Savastano sorge a Riva del Garda nella notte di Natale, col carico di umiltà che l’ha sempre contraddistinto. Dirà di lui l’ostetrica che ha accompagnato la madre al parto: “Non era come gli altri neonati, il primo vagito fu un La Minore impeccabile, degno del più nobile melodramma”. Quello stesso giorno Riva del Garda diviene Patrimonio dell’Umanità, accogliendo milioni di turisti che sopraggiungono ad omaggiare la statua dedicata al patron della neomelodia.

2018

Vino e ispirazione portano alla nascita di “Io sono con voi”, compact disc di inediti concepito e arrangiato in una notte sola. Un’evangelizzazione musicale che lo porta ad emanare la neomelodia in giro per il mondo, senza ricevere alcuna multa o reclamo da parte delle autorità competenti. Un vero privilegio per chi come lui è stato sempre da parte dei deboli. E non conosce barriere.

Ignazio Toro batteria//
Gianni Swing basso//
Santo Subito Jr. sax//
Paolo Battello chitarrA//
Paolo Freud pianola//
Domi Esposto percussioni